Fermo, Porto Sant’Elpidio, Pedaso, Lido Tre Archi, Santa Vittoria in Matenano, Ortezzano, Grottazzolina, Montefiore dell’Aso e Montottone sono solo alcuni dei Comuni aderenti al progetto “La casa dell’acqua“di Squizzi: il distributore automatico di acqua refrigerata liscia e frizzante di qualità (microfiltrata e depurata) a 0,05 centesimi a litro. Un fenomeno in grande crescita e un esempio di economia circolare.
Azioni sostenibili volte a valorizzare la risorsa acqua
Le nostre azioni quotidiane lasciano il segno ed è dovere di tutti lottare per preservare l’ambiente e valorizzare le risorse che la natura ci offre, a partire dall’acqua. La prima e più semplice azione quotidiana che ognuno può fare è quella di abbandonare l’acquisto dell’acqua confezionata in favore del consumo dell’acqua del sindaco.
A tal proposito, abbiamo intervistato Simone Capriotti, responsabile del progetto plastic free. Nonostante la distanza fisica, con il suo racconto ci ha permesso di assaporare il gusto dell’acqua a Km zero.
Come è nato il progetto “casa dell’acqua”?
L’idea, ci spiega Simone, è nata da un viaggio che lui stesso fece a Milano, dove vide, nella parte più residenziale e verde della città, una Casa dell’Acqua. “Ne avevo già sentito parlare e le avevo viste anche in alcuni paesi; poi riflettendo, ho pensato di riportarle nel mio territorio. Conoscevo un ragazzo che vendeva depuratori e con il suo aiuto abbiamo avviato il progetto nel giro di 4/5 mesi”.
Inizialmente, chi ha aderito al progetto?
“Abbiamo iniziato nel 2015, scrivendo lettere ai Comuni. Inizialmente c’è stata molta diffidenza” ricorda Simone. Il progetto veniva valutato positivamente ma si temevano ripercussioni sfavorevoli per i commercianti. “Fino a quando non è arrivata una spinta propulsiva“.
“La prima struttura che abbiamo aperto è stata a Porto Sant’Elpidio: una Casa dell’acqua e del vino. Dopo poco tempo, il Comune e la Regione ci ha bloccato il progetto in quanto nelle Marche non si può distribuire alcolici senza il codice fiscale che attesta la maggiore età. A quel punto abbiamo bloccato l’erogazione del vino e lasciando quella dell’acqua”.
Avete un buon riscontro da parte della cittadinanza?
“Ogni volta che installavamo un distributore, c’è sempre stato qualcuno che si è opposto sostenendo che l’acqua erogata dal distributore è uguale a quella del rubinetto di casa, ma non è così”. L’acqua è monitorata giornalmente. Bere acqua km zero, infatti, è una scelta sicura in quanto sottoposta a severi controlli per rispettare requisiti minimi definiti. L‘acqua viene filtrata e vengono eliminate tutte le impurità grazie ad una lampada ad ultravioletti che abbassa quasi totalmente la carica batterica.
“Se da una parte c’erano alcune persone che commentavano negativamente sui social, dall’altra parte c’erano molte più persone che sostenevano la Casa dell’Acqua e a breve queste diffidenze sono state ampiamente superate” conclude Simone. A seguito del movimento creato dalla giovane attivista svedese Greta Thunberg, la richiesta della Casa dell’Acqua è esplosa. “Non siamo più riusciti ad accontentare velocemente tutti i Sindaci. Anche i piccoli Comuni, in principio diffidenti, ne hanno fatto richiesta”.
Distributore dell’acqua e riciclo di plastica
Un servizio per il cittadino che valorizza l’acqua km zero nel pieno rispetto della sostenibilità ambientale, ma non solo. In alcuni Comuni, ad esempio Fermo, la Casa dell’Acqua di Squizzi, intesa come erogatore di acqua, è stata affiancata dal servizio di riciclo della plastica. Acqua potabile in cambio di bottiglie di plastica da smaltire.
“In alcuni Comuni, abbinato al distributore che eroga acqua, abbiamo istallato una macchina dove poter inserire le bottiglie di plastica (come quelle dell’acqua, del detersivo o comunque qualsiasi plastica riciclabile)” ci spiega Simone. “La macchina accredita sulla tessera del cittadino un centesimo. Con 5 bottiglie di plastica sostanzialmente si può prendere un litro di acqua. Questo per invogliare il cittadino a fare la raccolta differenziata”.
“La popolazione ha risposto molto bene. Basti pensare che con 3 case dell’acqua di questo tipo abbiamo recuperato circa 700.000 pezzi di plastica”. Un’azione concreta in termini di salvaguardia dell’ambiente e sostenibilità.
Cosa è cambiato ai tempi del Covid-19?
La convivenza con il Coronavirus complica la situazione. La sanificazione esterna della Casa dell’Acqua si traduce inevitabilmente in costi. “In accordo con l’Azienda Sanitaria Locale (ASL) abbiamo deciso che le casette vanno pulite e sanificate ogni 2 giorni“. Nonostante le difficoltà, Simone ha continuato ad entrare in contatto con altri Comuni e ad istallare questi distributori automatici.
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