Fileni, quando la sostenibilità fa rima con business.
Innovazione, qualità, benessere animale e sostenibilità ambientale. In una sola parola: Fileni. Il primo produttore italiano di carni bianche biologiche con il marchio “Fileni BIO”. Il Gruppo ha sede a Cingoli in provincia di Macerata, nel cuore delle Marche.
In questo articolo vogliamo raccontarti la responsabilità ambientale dell’azienda. Un viaggio all’insegna del rispetto verso il consumatore e verso tutte le risorse impegnate durante il ciclo produttivo. Per farlo, abbiamo intervistato Giacomo Marinelli, direttore Marketing dell’azienda. Inoltre, è doveroso evidenziare l’ingente investimento di quest’ultima per fronteggiare l’emergenza Coronavirus.
Allevamento biologico e filiera controllata
Allevamento biologico è un concetto diverso dall’allevamento tradizionale. E’ un’allevamento integrato con la natura. Terreno biologico, coltivazioni biologiche, vigna biologica, ulivi biologici, grano biologico, granturco biologico. Una terra dove tutto cresce in armonia.
Nel 2001 Fileni acquisisce la certificazione di agricoltura biologica per l’intera filiera produttiva.
“La nostra azienda è una filiera completa. Il settore dei riproduttori ne rappresenta la prima tappa” ci spiega Marinelli. Una volta deposte, le uova vengono trasportate in un incubatoio dove restano per 21 giorni. Nei centri di allevamento i polli vengono allevati a terra e all’aperto per almeno 81 giorni e sono liberi di razzolare su ampi terreni biologici. Nel capannone biologico vengono posti 5 polli per mq. Questo fa sì che si mantengano sani e attivi per tutto il ciclo della loro vita. Ogni animale all’aperto deve avere almeno 4 mq. “I nostri polli – prosegue Marinelli – sono allevati senza antibiotici. Sui prodotti non utilizziamo conservanti, coloranti, ogm e olio di palma”.
Fileni, inoltre, ha investito nella rigenerazione dei territori per la coltivazione biologica dei mangimi. caratterizzati da quattro materie prime: grano , mais, soia, sorgo. “Con gli agricoltori marchigiani – descrive Marinelli – stiamo promuovendo un’agricoltura rigenerativa. Attuare delle pratiche per fare in modo che il terreno non si impoverisca dei suoi elementi organici e non abbia problemi con le falde acquifere e con tutto quello che comporta, al contrario, una coltura intensiva”.
Rispetto per l’ambiente
Il 2020 è un anno importante per l’azienda. Coincide con la presentazione del primo Bilancio di Sostenibilità. Una strategia aziendale innovativa che ha richiesto importanti investimenti per la riorganizzazione di tutte le fasi produttive, la costruzione di insediamenti produttivi sempre più innovativi nel contenimento dell’impatto ambientale, la rigenerazione di territori da dedicare alla produzione biologica.
Come si traduce nel concreto? Con un riavvicinamento della filiera agli impianti per ridurre gli spostamenti e con un magazzino dinamico, che ha permesso di eliminare i movimenti tra i due stabilimenti di Cingoli e Castelplanio, con una riduzione di 156 tonnellate all’anno di emissioni di CO2. Questo ha permesso l’ottenimento della certificazione ISO 14001:2015 per il Sistema di Gestione Ambientale dei due impianti.
Risparmio energetico
Sostenibilità per Fileni significa ridurre l’impatto ambientale della produzione lungo tutta la filiera: ridurre i consumi energetici, idrici (nella lavorazione e nella sanificazione degli ambienti di produzione) e di materia.
Punto chiave è l’utilizzo di energia elettrica proveniente al 100% da fonti rinnovabili (presenza di due impianti fotovoltaici), come attestato dalla garanzia di origine. Questo ha permesso la riduzione del 5.2% delle emissioni di Co2. Nel 2018, inoltre, il consumo idrico è diminuito del 10% rispetto al 2017.
Progetti per il futuro: sono in corso di realizzazione due impianti per la produzione di biogas, alimentati dai fanghi in uscita dagli impianti di depurazione. Il biogas prodotto verrà utilizzato per alimentare un cogeneratore che produrrà energia elettrica e termica per le utenze dello stabilimento.
La circolarità del pollo
Un principio che l’azienda ha molto a cuore: l’economia circolare.”Del pollo non si butta via niente” sintetizza Marinelli. Dalla mangimistica alla crescita, dall’allevamento alla trasformazione: in ogni fase della lavorazione, oltre all’efficienza energetica e all’uso razionale e appropriato di tutte le risorse, a partire dall’acqua, tutti gli scarti vengono recuperati e riutilizzati come materia prima seconda per altri processi produttivi.
“Quello che non è destinato all’alimentazione viene riutilizzato per produrre energia, per fare concimazione o per altri utilizzi forniti a società specializzate” ci racconta Marinelli. Molto poco, quasi nulla quindi, è destinato a rimanere “rifiuto”. Nel 2018, i rifiuti sono diminuiti del 2.4% rispetto all’anno precedente.
Per noi, investire nell’economia circolare significa investire nel futuro, perché l’Economia Circolare non è una scelta possibile di futuro, ma è l’unico futuro possibile.
Rifiuti
La stessa circolarità è applicata alla gestione dei rifiuti. La maggior parte dei rifiuti (circa il 75%) è costituito dai fanghi prodotti dal processo di depurazione dei reflui della produzione. I fanghi vengono conferiti a un’azienda specializzata che li destina a compostaggio oppure li valorizza per la produzione di biogas.
“La pollina – puntualizza Marinelli – viene consegnata ad un consorzio di trasformazione per sottoprodotti. Chi ha la possibilità e soprattutto chi fa biologico, può riutilizzarla nei terreni circostanti come se fosse concime organico”. I restanti rifiuti sono costituiti principalmente da imballaggi in carta, cartone e plastica che vengono inviati al riciclo.
Meno cartone con eBox
Altra pratica che ha segnato un importante cambiamento in termini di sostenibilità è la scelta della scatola eBox per il trasporto e lo stoccaggio dei prodotti confezionati. Grazie alla sua struttura, questa decisione ha permesso di raddoppiare la portata di ogni singola cassetta, con una notevole riduzione del quantitativo di cartone consumato. Inoltre la cassetta eBox migliora il raffreddamento del prodotto e ne ottimizza lo stoccaggio e il trasporto.
La sensibilizzazione dei dipendenti
La responsabilità ambientale è un valore condiviso in tutta l’azienda. Ad ogni persona che entra a far parte del gruppo, infatti, viene donato un Welcome Pack dedicato ai valori e principi adottati da Fileni riguardanti diverse tematiche, tra cui la sostenibilità ambientale. Un decalogo che fornisce suggerimenti sui comportamenti virtuosi da adottare durante e fuori dall’orario di lavoro: dal minore consumo di carta e toner per le stampanti al corretto smaltimento e riciclo dei rifiuti.
Packaging sostenibile
Elemento conclusivo è il packing. I nuovi vassoi della linea Fileni Bio non sono più in polistirolo, ma in un materiale più resistente e pratico che può essere differenziato nella raccolta della plastica. Anche il film stampato sulla confezione, che sostituisce la classica etichetta, può essere gettato nella raccolta della plastica insieme al vassoio.
“Le nostre confezioni hanno all’interno una percentuale che va dal 50 al 70% di plastica riciclata” aggiunge Marinelli. “Stiamo inoltre studiamo altre plastiche compostabili che possono essere gettate nell’organico e nell’umido”.
Emergenza coronavirus
Fileni ha deciso di effettuare una donazione di 500.000 euro in favore dei dipendenti (adozione di misure specifiche quali: un’assicurazione integrativa che tuteli il lavoratore che abbia contratto il Coronavirus e che prevede indennità da ricovero e da convalescenza; un bonus del 10% della paga oraria per il periodo dell’emergenza sanitaria, dedicato al personale che opera in produzione), della Regione Marche e dei Comuni di Cingoli, Jesi e Castelplanio per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. L’Azienda, dopo aver introdotto tutti i provvedimenti possibili per garantire la salute e la sicurezza dei propri lavoratori, adeguandosi alle prescrizioni governative, ha compiuto enormi sforzi per riprogettare in brevissimo tempo le linee produttive, distanziando i propri dipendenti per garantirne la sicurezza.
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