Eleonora Iavarone ed il suo compagno Antonio Capocasa nel marzo del 2017 hanno convertito ad orto un ettaro di terreno attorno al Convento di San Francesco di Acquaviva Picena (AP), mettendolo a disposizione di tutti coloro che ne fanno richiesta. La terra si estende attorno alla struttura del convento del 1200 che i due hanno rilevato e adesso inizieranno a ristrutturare.
L’orto è nato in parte da un’esigenza personale. Con un bimbo piccolo da crescere si è sempre di più fatto strada in Eleonora e Antonio il desiderio di mangiar sano e in parte dalla volontà di “dare la possibilità alle famiglie che non possono avere un orto sotto casa di coltivargliene uno.”
Il nome del progetto è Franciorto (da San Francesco) e gli orti sono coltivati dal contadino Gabriele Natali. I prodotti di stagione sono portati a casa dei fruitori del proprio pezzo di terreno in cassette oppure questi possono andare a prenderseli in loco. Le coltivazioni sono esclusivamente biologiche e non è impiegato l’uso di trattori o altri macchinari. Eleonora e Gabriele usano solo letame per concimare.
All’acquirente viene fatto un contratto trimestrale o annuale per la concessione dell’orto. Quando gli ortaggi sono maturi, è inviato un messaggio con foto agli interessati. Le verdure e la frutta coltivati sono per il momento estivi ma prossimamente saranno introdotti anche qualità invernali. Nell’orto ci sono cipolle, aglio, zucchine, pomodori, melanzane, peperoni, cocomeri e meloni.
Il tipo di coltura si adatta alle esigenze di chi compra l’orto. “All’inizio abbiamo messo piante base di stagione ma mano a mano siamo andati incontro alle richieste della gente”. L’idea iniziale era di creare una decina di orti, ora però ce ne sono già ben quaranta. “Abbiamo avuto un riscontro oltremodo positivo attraverso il semplice passaparola. Non abbiamo fatto molta pubblicità e non abbiamo un sito specifico”, ammette Eleonora.
L’orto è per tutti quelli che ne vogliono usufruire o “giocare” con esso. “Soprattutto all’inizio abbiamo coinvolto nell’impiantamento i bambini delle persone coinvolte in Franciorto che si sono potuti divertire con cipolle ed insalate”. Anche alcuni ristoranti sono ricorsi a questi fruttuosi appezzamenti di terra come il Baia Blanca di Grottammare e l’Arancino di Martinsicuro.
Donatella Rosetti
Siamo Silvia Boero e Don Ledbetter, e vorremmo ringraziare il sig. Gabriele Natali per la sua squisita accoglienza. Siamo stati ad Acquaviva lo scorso novembre per una breve gita ( eravamo stanziati a Senigallia ). Non solo siamo rimasti entusiasti grazie alla bellezza dei luoghi, ma anche per la bellezza delle persone che li abitano.
Siamo di Genova, ma ormai da anni cogliamo ogni occasione per trascorrere periodi piu’ o meno lunghi ( meglio se lunghi) nelle Marche – senza, con questo, voler togliere nulla alla Liguria.
Arrivati ad Acquaviva con mezzi rigorosamente pubblici ( che consentono di gustare il panorama di rara bellezza) siamo capitati alla chiesa di San Francesco dove siamo stati accolti dal sig. Natali, che ci ha illustrato la funzione del Franciorto.
Non possiamo che reitare i complimenti sia alla Sig. Eleonora che al Sig. Antonio, e, non certo ultimo al sig. Gabriele.
Grazie per averci fatto conoscere (e gustare) tanta ricchezza culturale e gastronomica.
Un caro saluto
Silvia e Don