L’Oro degli Eremiti: l’azienda nata dall’amore per le montagne marchigiane
Sergio Corridoni è un marchigiano di adozione. È arrivato a Montefortino quando era piccolo e dopo essersi profondamente innamorato delle montagne marchigiane, ha deciso di restarci per tutta la vita. Dopo anni come guida del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, è diventato produttore di un miele molto particolare che lo ha portato anche a vincere numerosi riconoscimenti.
“Mi sono avvicinato all’apicoltura per curiosità e passione. Sin da quando sono piccolo – racconta Corridoni – sono un gran consumatore di miele: ne mangio circa mezzo chilo al mese. Così nel 2006 ho pensato di provare a produrlo. Un’idea sostenuta anche dal fatto che vivo in un territorio incontaminato, lontano da ogni tipo di inquinamento, a due passi dalle montagne, habitat naturale per realizzare prodotti di buona qualità”.
Ed è così che nel 2006 nasce l’azienda L’Oro degli Eremiti.
“Il nome “Oro” deriva dal colore del miele. Il termine “Eremiti“, invece, ha una storia più particolare” spiega l’apicoltore aggiungendo che “nel territorio dove abito, un tempo, esistevano diverse comunità di eremiti che allevavano api, da cui ricavavano miele per il loro sostentamento e anche la cera per illuminare le loro chiese e curarne il legno”.
Storie risalenti a secoli passati e che Sergio Corridoni racconta e tramanda in piccole pergamene allegate ai suoi vasetti di miele.
“Ho voluto far sposare il prodotto che produco con il territorio in cui nasce. Per questo le mie etichette presentano anche un disegno ad acquerello in cui viene raffigurato un eremo”.
Un’attenzione al confezionamento dei materiali e un’etichetta così particolare da ottenere un riconoscimento nell’ambito del Concorso nazionale Parchi d’Italia a L’Aquila.
Ma i riconoscimenti ottenuti da Corridoni con L’Oro degli Eremiti non finiscono qui. Ad essere premiati non sono solo le confezioni, ma anche il loro prezioso contenuto.
“Il mio miele – spiega con orgoglio – è stato premiato dalla Giuria tecnica dell’Osservatorio Nazionale del Miele di Castel San Pietro, in provincia di Bologna. Ho anche ottenuto le ambite ‘Due gocce d’oro’ per i Millefiori. Inoltre, al Salone del Gusto di Torino, l’Oro degli Eremiti ha rappresentato le Marche, ricevendo molti apprezzamenti dalla giuria popolare”.
Ma come viene prodotto questo miele multi premiato?
“Non faccio nomadismo, io ho scelto l’apicoltura stanziale” illustra Corridoni aggiungendo che “ho 4 apiari posizionati ad altitudini differenti: due sono collocati tra i 600 e i 650 metri sul livello del mare, uno si trova a 700 metri, ovvero dove abito io. L’ultimo apiario, quello più in alto, sta a 1000 metri, in prossimità delle Gole dell’Infernaccio”.
Quattro aree diverse che consentono di ottenere qualità di miele Millefiori differenti perché, come chiarisce il produttore “ogni zona ha una sua caratteristica che poi assaporiamo nel prodotto. A 700 metri si trovano, ad esempio, il castagno e il fieno. Elementi che non vediamo, invece, a 1000 metri”.
La scelta della produzione a diverse altitudini però non è legata solo alla qualità del prodotto, ma anche alla tutela delle api.
“Sono molto rispettoso dell’ambiente e degli animali. Far vivere le mie api in zone diverse mi permette anche di monitorare le loro condizioni di salute e scegliere così l’habitat migliore per loro”.
Ed è proprio il profondo rispetto per la natura che ha spinto Corridoni a mettere in piedi “L’Oro degli Eremiti”: un’azienda che realizza prodotti 100% naturali, senza ricorrere all’uso di elementi chimici.
“Mi piacciono le api e mi piace vivere in un’ambiente pulito. Per questo ho scelto di lavorare in maniera naturale. L’ho fatto sia per rispetto della natura, ma anche per ottenere prodotti migliori perché se l’ape vive in un ambiente sano, lontano da industrie e fabbriche, produce un miele migliore. Con le mie api raccolgo un nettare pulito perché si trovano all’interno di un’area protetta, dove piante e fiori non vengono trattati con pesticidi. È proprio questa la particolarità del mio miele di montagna. Quando le api raccolgono nettare dove ci sono dei pesticidi, inevitabilmente catturano anche una piccola percentuale di molecola chimica, che poi troviamo nel miele che mangiamo” illustra l’apicoltore sottolineando che “È tutta una catena: se rispetti l’ambiente di conseguenza rispetti umani e animali. Certo tutto questo ha dei costi, ma chi come me lavora in queste condizioni non lo fa per business, ma per amore”.
Oltre ad essere 100% naturale, quella di Sergio Corridoni è un’azienda a km0.
“Tutto quello che viene prodotto e poi venduto lo realizzo io”. È l’apicoltore stesso, infatti, a gestire tutta la filiera. “Allevo le api, raccolgo miele, preparo le arnie e realizzo le confezioni per poi venderle a chi si reca nella mia azienda” racconta spiegando che “non vendo i miei prodotti ai negozi di grande distribuzione. Chi vuole comprare il mio miele o si reca in ditta oppure può venire a trovarmi quando partecipo con il mio stand ad alcune sagre locali. Mi piace avere un contatto diretto con il cliente: voglio spiegargli cosa mangia. Spesso però mi è capitato di spedire prodotti a turisti stranieri che, dopo aver assaggiato il mio miele in azienda, mi hanno chiesto di riceverlo a casa. Lavoro molto con inglesi e tedeschi che scelgono le nostre montagne per le loro vacanze”.
Ma Sergio Corridoni, oltre a produrre varie tipologie di miele, che vanno dal millefiori all’acacia, passando per il castagno e l’edera, ha anche una piccola linea di prodotti cosmetici realizzati grazie alla collaborazione con un laboratorio di Urbisaglia che, come ci tiene a sottolineare, “usa solo prodotti naturali”.
“Mi piace collaborare con le altre piccole realtà territoriali” racconta l’apicoltore spiegando come “ho sempre avuto un forte senso di comunità e di solidarietà. La collaborazione è fondamentale per resistere e sopravvivere, soprattutto dopo il terremoto”.
Il sisma del 2016 ha colpito anche la zona di Montefortino ed è per questo che, come lui stesso spiega, “la vita si fa sempre più dura: diversi residenti sono andati via. Ma io no. Non abbandono le mie montagne. Resto qui e cerco di sopravvivere grazie alla cooperazione tra le piccole aziende rimaste. Se ognuno cammina per conto suo è la fine. Ma se ci uniamo, il futuro dei Sibillini è ancora tutto da scrivere”. Da due anni, insieme a una pasticceria terremotata di Visso, il Bar Sibilla, Sergio realizza e vende dei cioccolatini al miele “loro producono il cioccolato, io il miele, uniamo il tutto e nascono delle ottime praline”.
Miele, cioccolatini, prodotti cosmetici e cera per i mobili. Un’infinità di prodotti e iniziative che però non finiscono qui. Corridoni da mesi è al lavoro per dar vita ad un nuovo progetto.
“Sto ristrutturando un casale per realizzare un bed and breakfast. Ancora non posso dire molto ma posso darvi un indizio: tutto gira sempre intorno al miele”.
Potrebbe anche interessarti: “Il segreto del benessere delle api de LaViola risiede nell’arnia marchigiana“.