Nel cuore della provincia di Teramo, tra i verdi campi di Notaresco, si trova un’azienda agricola che porta con sé una lunga storia di passione per la terra. L’azienda agricola “Dal Moro” di Kevin Recchiuti è un vero e proprio scrigno di tradizione e innovazione. Custodisce il seme del Pomodoro a Pera d’Abruzzo e il futuro si preannuncia davvero promettente.
Una storia di famiglia
La storia di “Dal Moro” è una storia di famiglia che abbraccia tre generazioni. Iniziata con il nonno di Kevin, il quale lavorava come bracciante a Castel Nuovo Vomano, l’azienda ha visto una trasformazione significativa negli anni ’60, il nonno di Kevin e i suoi fratelli decisero di acquistare un appezzamento di terra a Notaresco e la coltivazione degli ortaggi estivi (tra cui pomodori, peperoni, fagioli, fagiolini e zucchine) divenne una tradizione di famiglia.



Kevin porta avanti con passione il lavoro di suo nonno e suo padre diventando il titolare di “Dal Moro”. «Ci tengo a ringraziare mio padre, mia madre, mio fratello e la mia compagna, a cui devo molto. Senza il loro aiuto e il loro prezioso sostegno, non avrei potuto realizzare quanto fatto finora».
Introduce anche una piccola stalla per la produzione di alimenti per il consumo familiare, con la prospettiva di ampliarla in futuro. Gestisce un oliveto e produce olio d’oliva durante i mesi invernali. Una delle varietà principali coltivate nella zona è il “tortiglione”, un olio ricco di polifenoli che rappresenta la tradizione culinaria locale.

L’azienda ha recentemente ottenuto l’approvazione per un progetto PSR (Piano di Sviluppo Rurale) finalizzato alla creazione di un laboratorio di trasformazione di ortaggi. Questo consentirà loro di produrre conserve, sottaceti e sott’olio, riducendo gli sprechi e promuovendo l’uso responsabile delle risorse.
Il Pomodoro a Pera
L’Atlante dei prodotti Tipici d’Abruzzo riporta, nella sezione ortaggi, una tipologia di pomodoro denominata Pomodoro a Pera, coltivato principalmente nei comuni di Francavilla al Mare, Miglianico e Ripa Teatina, in provincia di Chieti, e in quelli di Roseto e Silvi Marina, in provincia di Teramo. Ed è proprio questa varietà antica ad essere coltivata dall’azienda agricola “Dal Moro”.
Questo pomodoro non è una varietà ibrida, ma autoctona, con una storia centenaria. È caratterizzato da un colore rosso accesso, una polpa densa e senza vuoti, dolce sia quando è ancora verde che quando è maturo e un’ottima conservabilità. Ogni anno, Kevin seleziona i pomodori che rappresentano al meglio questa forma a pera, essiccano i semi al sole per utilizzarli nelle semine future. Questo processo di selezione garantisce la continuità della varietà e la conservazione delle sue caratteristiche uniche.



A valorizzare questa varietà antica, Kevin è affiancato dal professore agronomo Silverio Pachioli. I due si sono conosciuti tre anni fa, su segnalazione di un giovane perito agrario della zona. «La fortuna mi ha condotto a scoprire un bel “tesoro rosso” – ricorda piacevolmente Silverio – poiché il pomodoro, anche se di tipologia “a pera”, aveva caratteristiche agronomiche e organolettiche differenti dal “modello tradizionale” e sicuramente eccellenti per la tipologia».
La transizione verso tecniche agricole a basso impatto e l’adozione di un sistema di irrigazione a goccia sono solo alcuni dei modi in cui “Dal Moro” si avvicina all’agricoltura biologica, offrendo un prodotto quasi a residui zero.
Collaborazione con l’agronomo Pachioli e valorizzazione del Pomodoro a Pera
Kevin e Silverio insieme hanno raggiunto risultati sorprendenti. Come?
Il primo lavoro è stato l’intervista al produttore per ricercare la provenienza storica del materiale genetico, derivante semplicemente dalla raccolta in campo del seme delle piante ritenute migliori. Tutto ciò, avveniva ininterrottamente a partire dagli inizi del ‘900.
All’indagine è seguita una descrizione particolareggiata delle caratteristiche morfologiche della pianta, della fenologia e del prodotto finale. Sono state eseguite prove di consumer test, sia sul prodotto fresco che trasformato in conserva. Sono state valutate anche alcune sensibilità della pianta ad avversità, che hanno permesso di rilevare una buona tolleranza ad alcuni insetti e una certa sensibilità ad alcune malattie vascolari.
L’ulteriore lavoro di ricerca è stato focalizzato al risanamento sanitario del seme da batteriosi. Ciò è stato possibile grazie a un protocollo concordato con l’Università di Bologna, che ha effettuato i rilievi sanitari sul materiale vegetale.
Contemporaneamente, veniva stilato un protocollo di coltivazione, dove le principali tecniche agronomiche (fertilizzazione, irrigazione, difesa, potatura verde, ecc.) venivano adattate alle caratteristiche di crescita proprie del Pomodoro a Pera e allo sviluppo vegetativo derivante dall’ambiente pedoclimatico di coltivazione. Oggi questo pomodoro viene commercializzato nelle quattro province abruzzesi e in alcuni territori marchigiani limitrofi all’Abruzzo.

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