Il dipartimento provinciale di Salerno dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Campania (ARPAC) ha avviato con il sostegno del dott. Luigi Stefano Sorvino e d’intesa con la procura della repubblica di Salerno, il primo progetto sperimentale di telerilevamento a scopo di monitoraggio ambientale, in collaborazione con la Sal Engineering e l’Università di Bologna. In questi giorni è stato effettuato il primo passo dell’attività, l’acquisizione dati da sorvoli effettuati con un drone attrezzato con camera termometrica e camera multispettrale. Alle attività di campo ha partecipato il personale del dipartimento provinciale e del corpo dei carabinieri forestali della città. “Con la sperimentazione attivata”, dice l’ARPAC, “siamo pronti ad offrire il nostro supporto tecnico-scientifico adeguando, in tempo reale, la nostra strumentazione alle nuove tecnologie che consentiranno azioni sempre più incisive e puntuali per il miglioramento delle condizioni ambientali del territorio campano”.

Perché usare i droni nella salvaguardia dell’ambiente? Possono andare dove l’uomo spesso non può e fotografare la situazione complessiva di un ecosistema a rischio. Possono essere usati per un’infinità di applicazioni, come la gestione e la conservazione degli animali, la conservazione delle piante, silvicoltura, monitoraggio del cambiamento climatico, morfologia del suolo, gestione della costa, di terrapieni e pareti rocciose, stima di fiumi e alluvioni, rinforzo alla legge (per cogliere attività criminali) e per pianificare spedizioni. L’ingegnere della NASA Lauren Fletcher sta per esempio rimpiantando foreste in tutto il mondo. Lo scopo è piantare 36.000 semi al giorno in aree che sono difficili da raggiungere e nelle quali i metodi tradizionali non possono essere applicati. BioCarbon Engineering, la sua società, ha sviluppato un sistema che analizza i dati 3D di una mappa in tempo reale e che pilota in maniera remota una schiera di droni carichi di semi. Una volta che saranno in grado di lavorare a pieno regime, potranno piantare un milione di alberi all’anno.

Dopo gli incendi californiani di questo inverno e in Italia di questa estate, è necessario controllare il diramarsi delle fiamme. L’Università Tecnologica di Madrid (UPM) ha progettato un sistema per individuare automaticamente gli incendi delle foreste usando un drone di sorveglianza, un metodo che sta prendendo piede in tutto il globo. Il sistema può rilevare attraverso specifici algoritmi sia le fiamme e il fumo, sia l’area interessata che la direzione del vento. Anche l’inquinamento degli oceani è sempre un problema attuale e nel porto di Rotterdam in Olanda si stanno sperimentando due prototipi di droni d’acqua chiamati AcquasmartXL e Waste Shark. Il primo sorveglia le acque, il secondo rimuove i rifiuti sulla superficie del mare. La US National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) misura con droni la portata di eventi atmosferici come tempeste tropicali o invernali per prevedere il loro futuro comportamento.

Gli usi dei droni possono essere molteplici, sta a noi la capacità di impiegarli in modo intelligente.

Donatella Rosetti