Anche quest’anno torna il consueto appuntamento con il “Cupra per l’Ambiente Festival” domenica 08 ottobre dalle 9.30 alle 19.00 a Cupra Marittima (AP). Alle ore 18, si terrà il concerto di “Riciclato Circo Musicale”, con strumenti da ascoltare e costruire. Conosciamoli meglio.
Riciclato Circo Musicale: da dove deriva il nome del gruppo?
«Il nostro nome racchiude tre parole fondamentali che descrivono tutto il nostro mondo. “Riciclato” ovvero, per i nostri strumenti e per la nostra ricerca sonora, prendiamo ispirazione dai materiali di recupero che spesso hanno un potenziale sonoro inesplorato e ricco di sorprese. “Circo” perché rappresenta il luogo simbolo dello spettacolo e dell’intrattenimento artistico. “Musicale” perché amiamo fare musica e utilizziamo questo linguaggio come un universale modo di comunicare che arriva indistintamente a tutti».

Come nasce il gruppo e l’idea creativa di sostenibilità ambientale sonora?
«Tutto è partito grazie ad un’intuizione. Ci trovavamo lungo le rive di un torrente delle Marche a rinfrescarci mentre sorseggiavamo della birra in una calda estate del 2004, quando delle birre erano rimaste solamente le bottiglie vuote. Per passare il tempo, abbiamo iniziato a soffiare nelle bottiglie come fossero dei flauti di pan e a fare musica. Poi abbiamo iniziato a cambiare le note delle bottiglie aggiungendo acqua di fiume alle bottiglie fino a creare una scala completa. La semplicità e la bellezza di quei suoni ci hanno stupito e da lì non ci siamo più fermati».
«Questo è il primo strumento con materiali di recupero che abbiamo suonato e che ha aperto la strada, ma il primo strumento vero e proprio che abbiamo costruito è stato il Cassetterio, almeno nella sua prima versione. Un cassetto di una vecchia cucina anni ’70, al quale è stata applicata una serie di vecchie corde di chitarra che venivano percosse con una bacchetta».
Chi sono i componenti del gruppo?
«I componenti attuali sono Andrea Accoroni, Michele Tiberi, Andrea Massetti e Simone Medori. Vanno ricordati anche altri musicisti che hanno dato e danno il loro contributo, come Simone Bellezze, Alessando Ferrato, Massimo Prigigallo e Freddy Giorgi. Inoltre, un grazie va a Mauro Pacetti che da 7 anni è fonico nei live e consigliere fidato. Quello che ci unisce è un amore profondo per la musica. Seppur le nostre storie musicali sono differenti, riusciamo a fonderle per creare qualcosa di nuovo e di più grande».


Come nascono gli strumenti? Cosa utilizzate?
«A questa domanda potrei risponderti con una canzone ovvero “Nasce uno strumento”. Ogni strumento è a sè. Ne abbiamo costruiti oltre 90 in 10 anni e ognuno ha un nome. A volte parte dall’oggetto che trovi e hai una concezione sia visiva che sonora. Allora inizi ad accelerare sul pedale dell’immaginazione e, se a livello teorico lo strumento funziona, inizi con la costruzione. Come, per esempio, è stato per l’Ombrello Elettrico. In questo caso, vedi in un ombrello qualsiasi, magari vecchio e un pò arrugginito, ti immagini che possa essere trasformato in un violino elettrico e lo realizzi. Un altro esempio è una Kora (arpa africana) che abbiamo riprodotto con una zappa, una boa e tante forchette».
«L’arrangiamento delle musiche per noi è tutto: nella scelta degli strumenti per l’esecuzione o nella creazione di uno strumento apposta per un suono di cui abbiamo bisogno. Con i nostri strumenti bizzarri, devi imparare a suonare ogni volta il nuovo strumento che hai appena inventato ed è divertentissimo».
