La PAC, Politica Agricola Comune, nasce nel 1962 con l’obiettivo di rendere l’Europa indipendente dal punto di vista agricolo. Tale risultato doveva essere raggiunto incentivando l’agricoltore attraverso aiuti economici. La PAC ha subito negli anni numerosissime modifiche per una serie infinita di ragioni.

Principalmente gli aiuti assorbivano troppe risorse economiche del bilancio europeo e per questo motivo le risorse oggi disponibili sono molto più basse rispetto a quelle disponibili agli inizi. Un secondo intervento è stato apportato per correggere le storture provocate al mercato dei prodotti agricoli, infatti i produttori europei, immettevano le produzioni a prezzi che risultavano incompatibili con un mercato in cui non tutti i produttori (extra UE) percepivano aiuti per produrre.

Un altro motivo importante per cui la Pac è stata rielaborata è il cambiamento sia degli agricoltori sia di ciò che si chiede all’agricoltura. Il settore primario non deve più produrre derrate alimentari, ma affinché gli agricoltori percepiscano aiuti economici, devono produrre migliorando la qualità degli alimenti, tutelare l’ambiente ed il benessere animale, salvaguardare i paesaggi e il patrimonio culturale.

I principali fondi sono distinti in due raggruppamenti: il Primo e Secondo Pilastro della PAC. Il primo è “l’aiuto diretto”, il secondo è “lo sviluppo rurale”. Il Primo Pilastro è l’aiuto che ogni anno percepisce l’agricoltore che presenta richiesta, il secondo pilastro riguarda investimenti di medio e lungo termine che l’impresa agricola nel rispetto di determinati requisiti e obiettivi da raggiungere si impegna a eseguire in un ben definito arco temporale.

PIANO DI SVILUPPO RURALE NELLA REGIONE MARCHE

La Regione Marche per questo capitolo della PAC ha in dotazione 538 milioni di euro, che sono riferiti al periodo di programmazione 2014-2020. La disponibilità economica dei fondi sarà ripartita nei seguenti sette punti:

  • Riqualificazione del sistema della conoscenza in ambito rurale;
  • Competitività delle imprese agricole e start-up di nuove attività in aree rurali;
  • Incoraggiamento di tutte le forme di aggregazione di impresa in filiera;
  • Intervento sulla prevenzione del dissesto idrogeologico e del rischio di alluvioni;
  • Riduzione dell’impatto del settore agroalimentare sull’ambiente e sui cambiamenti climatici;
  • Facilitazione dell’occupazione nelle aree montane;
  • Favoreggiamento dello sviluppo economico e dell’inclusione sociale nelle aree rurali.

 

PRINCIPALI BANDI APERTI CON PROSSIMA SCADENZA IN AUTUNNO

Di seguito sono descritti in breve i tre bandi principali a cui gli agricoltori marchigiani potranno aderire nei prossimi mesi.

Sotto Misura 4.1 “Sostegno ad investimenti nelle aziende agricole”

Lo scopo è quello di migliorare la competitività delle imprese agricole. Le aziende del settore primario potranno investire in diverse aree e saranno finanziati investimenti che riguarderanno:

– fabbricati strumentali per l’attività agricola (stalle, fienili, serre, ricoveri per attrezzature agricole, impianti e fabbricati destinati alla trasformazione, ecc.);

– macchine ed attrezzature;

– apparecchiature e strumentazioni informatiche nuove;

– investimenti per i ricoveri in alpeggio;

– opere di miglioramento fondiario (recinzioni, reti di protezione, opere di viabilità interna aziendale);

– impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili.

Gli aiuti per gli investimenti saranno dell’ordine che va dal 30 al 60% della cifra sostenuta per l’acquisto del bene, a seconda della tipologia di investimento e dalle caratteristiche di ogni singola azienda. La Regione attribuisce un punteggio maggiore e una percentuale più alta di contributo ai giovani insediati da meno di cinque anni, alle aziende di piccola dimensione, alle imprese ricadenti in zone svantaggiate e a quelle che aderiscono ad un accordo d’area.

Per presentare domanda di aiuto c’è tempo fino al 30 Ottobre 2017.

campo di fieno

 

Sotto Misura 6.1 “Aiuti all’avviamento per l’insediamento di giovani agricoltori”

La misura si pone l’obiettivo di favorire l’insediamento di giovani agricoltori per garantire il ricambio generazionale nelle imprese agricole marchigiane.

I giovani che hanno un massimo di 41 anni compiuti e sono insediati da meno di 24 mesi (in riferimento all’iscrizione alla camera di commercio) hanno la possibilità di aderire a questo bando.

L’impresa deve, attraverso la predisposizione di un piano aziendale, dimostrare di raggiungere più obiettivi possibili tra quelli che la Regione richiede. In base a quanti ne raggiungerà e alla zona di localizzazione dell’impresa, avrà diritto a percepire un premio massimo di 50.000 € a fondo perduto e un altro come percentuale di aiuto al tipo di investimento che andrà ad attuare e alla misura che attiverà all’interno della sottomisura 6.1.

Gli obiettivi che attraverso il piano aziendale deve dimostrare di raggiungere sono:

– aumento della dimensione economica dell’azienda;

– orientamento delle produzioni verso il biologico;

– riorientamento delle produzioni acquisendo le fasi successive alla produzione (trasformazione e commercializzazione);

– introduzione dell’attività di diversificazione o multifunzionalità;

– azioni incisive di adeguamento e/o mitigazione dei cambiamenti climatici (risparmio di energia, acqua ecc.);

– introduzione standard di benessere degli animali superiore agli obblighi di legge;

– inserimento in azienda di una rilevante innovazione tecnologica.

Per presentare domanda di aiuto c’è tempo fino al 12 Settembre 2017.

 

Sotto Misura 6.4 “ Sostegno a investimenti nella creazione e nello sviluppo di attività extra-agricole” Operazione A Azione 1 AGRITURISMO: Sviluppo di attività non agricole nel settore dell’agriturismo.

I fini che si pone il bando sono molteplici: sviluppare nuovi filoni di attività nella logica di un’azienda agricola multifunzionale, sviluppare o migliorare la capacità di accoglienza turistica da parte delle aziende agricole multifunzionali, sviluppare, accrescere e consolidare l’offerta dei “saperi” che il mondo rurale è in grado di proporre.

Investimenti possibili con tale bando sono:

– Trasformazione di locali e /o edifici presenti sul fondo da destinare alla fornitura di ospitalità e somministrazione di alimenti e bevande;

– Ristrutturazioni relative alla fornitura di attività o servizi complementari;

– Realizzazione di strutture sportive e/o ricreative e/o didattiche.

L’attività agricola deve sempre rimanere prevalente e deve sempre esistere il rispetto del rapporto di connessione. Inoltre le infrastrutture devono assicurare l’integrazione con il paesaggio.

L’aiuto a fondo perduto corrisponde al 30 massimo 50% della spesa sostenuta. La percentuale di aiuto dipende da alcune caratteristiche che la Regione Marche incentiva con maggiorazioni di premio. Sono favoriti con un maggior aiuto le aziende ricadenti in zona montana, le ristrutturazioni fatte con tecniche di bioedilizia, imprenditore insediato da meno di 5 anni con un età minore di 41 compiuti, imprenditrici donne. Per presentare la domanda c’è tempo fino al 30 Ottobre 2017.

 

Tommaso Ciriaci, agronomo

Laureato in scienze agrarie presso l’Università degli studi di Bologna, ha lavorato presso la Coldiretti di Ascoli Piceno e il CREA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria) di Monsampolo del Tronto. Adesso collabora con Confagricoltura di Ascoli Piceno, per la quale svolge attività di consulenza per le aziende socie. Il sui ruolo è quello di predisporre progetti nell’ambito dei Piani di Sviluppo rurale, nell’OCM vino e consulenza tipica della figura del dottore agronomo (piani di concimazione, di gestione di frutteti, vigneti, colture arboree, erbacee, orticole). Da un paio d’anni coopera con un’azienda sementiera italiana per la quale segue i suoi campi sperimentali in zona con la finalità di migliorare il patrimonio genetico di alcune specie orticole del suo catalogo.