Dal 2006 ad oggi la crescita, sul territorio nazionale, degli edifici progettati secondo le norme di eco-architettura, in particolar modo delle case costruite in legno, è tangibile, tanto che, secondo recenti statistiche, l’Italia sarebbe al quarto posto in Europa per la produzione di edifici prefabbricati in legno, tradizionali dei paesi nordici.
Stando ai dati forniti da Marco Valeri, amministratore dell’azienda Profilart Wood che si occupa della progettazione e realizzazione di strutture, case e coperture in legno lamellare, l’ultimo censimento effettuato sul territorio nazionale registra circa 3000 edifici costruiti nel biennio 2013-2014 (fonte Federlegno), maggiormente presenti in Trentino Alto Adige, Lombardia e Veneto, grazie anche alla massiccia presenza di aziende di settore.
La regione Marche, con l’adozione del piano casa e con una delibera regionale dedicata alle sopraelevazioni sul costruito, ha avuto un notevole incremento di costruzioni in legno, essendo questo il materiale da costruzione più leggero in commercio e quindi perfetto per ampliamenti e costruzioni sopra abitazioni esistenti. Sul nuovo, come spiega Marco Valeri, si ha una percentuale pari al 6%. Dati in continuo aumento grazie anche, purtroppo, all’avvento degli ultimi fenomeni sismici.
Proprio le proprietà antisismiche e di resistenza al fuoco attribuite al legno sono fra le motivazioni che hanno determinato tele incremento. La meccanica naturale di questo materiale, infatti, garantisce la resistenza della struttura, se correttamente progettata, anche dinanzi a violenti terremoti, ragion per cui viene normalmente usato per la costruzione di abitazioni nei paesi, come il Giappone, ad elevato rischio sismico:
“Le costruzioni in legno – dice Valeri – hanno un elevato rapporto tra la resistenza statica e il loro peso. Questo permette di resistere a forti scosse sismiche senza subire gravi danni. La moderna progettazione di edifici in legno ha sviluppato, inoltre, numerosi sistemi di collegamenti, giunzioni e sistemi costruttivi, tutti votati a garantire la massima efficienza in materia di sismo-resistenza ”.
Il legno, poi, avendo specifiche qualità di isolamento termico e acustico permette la costruzione di case a risparmio energetico elevato, il che consente di risparmiare fino al 70-80% in più: “Da un punto di vista energetico si ha un notevole risparmio grazie alle qualità bio-climatiche e termo-isolanti del legno e dei suoi derivati (travi, tavolato, fibra etc.). Inoltre, costruire una casa in legno significa progettare il tutto secondo i principi della prefabbricazione. In cantiere ci si riduce a legare fra di loro e a terra le pareti pre-assemblate in stabilimento ed in pochi giorni si vede l’edificio nella sua interezza”.
Le case in legno, inoltre, rispettano l’ambiente ed i canoni della bioedilizia per l’assenza quasi totale di agenti chimici nella costruzione, a differenza dell’edilizia tradizionale in cui più del 90% dei materiali deriva dal petrolio o ne necessita per essere prodotto, senza considerare che questo materiale, presente a livello globale, garantisce una notevole riduzione di CO2:
“La maggior parte dei materiali usati nell’edilizia tradizionale derivano da processi chimici di lavorazione o comunque dal petrolio. In confronto a questi il legno è un materiale con un contenuto di CO2 molto limitato. I profili lignei utilizzati per le costruzioni edili provengono da boschi a gestione programmata, cioè a seguito dell’approvvigionamento del materiale vi è un immediato piano di rimboschimento. Il legno è l’unica materia prima sostenibile e rinnovabile”.
I costi di queste strutture sono molto simili a quelli dell’edilizia tradizionale poiché le attuali norme sul risparmio energetico obbligano ad avere un involucro edilizio altamente performante: “Che la struttura sia in legno o in muratura – chiarisce Valeri – bisogna comunque completare il pacchetto termico con l’apporto di isolanti, telo a tenuta aria e vento, nastrature, fotovoltaico e quant’altro sia necessario per raggiungere il livello normativo stabilito dal progetto. Una classe energetica A si aggira sui 1400 €/mq”.
Ma i tempi di esecuzione sono decisamente inferiori a quelli delle costruzioni in materiali tradizionali essendo di circa 90 giorni la durata media di un cantiere.
Sebbene presentino tutti questi vantaggi, però, in alcuni permangono dubbi sulla convenienza di questa opzione: “Il pregiudizio più diffuso – dice l’amministratore della Profilart Wood – è quello sulla durabilità, soprattutto se non si ha familiarità con l’argomento. I costruttori dell’edilizia tradizionale, secondo la normativa edilizia nazionale, devono garantire dieci anni le strutture che realizzano. Nonostante la legge preveda una garanzia di dieci anni, la Federlegno ha preteso che le aziende costruttrici di case prefabbricate in legno garantissero le proprie strutture per trent’anni. Un ente certificatore (S.A.L.E. Sistema Affidabilità Legno Edilizia), che opera nel territorio nazionale, assiste e controlla le aziende affinché costruiscano in maniera durabile le proprie case, il che è garanzia per la committenza ma anche tutela per l’azienda stessa”.