“Nel 2014 le emissioni complessive dell’UE legate ai trasporti sono state più elevate del 20% rispetto ai livelli del 1990 e circa un quarto delle emissioni totali di gas serra è stato prodotto dal settore dei trasporti”. È quanto si legge nel rapporto Segnali 2016 – verso una mobilità pulita e intelligente, elaborato dall’Agenzia europea per l’ambiente, che prosegue sottolineando il peso che i trasporti hanno nel consumo finale complessivo di energia nei paesi europei, stimato a circa un terzo. Secondo dati preliminari, inoltre, le auto hanno contribuito per il 44% alle emissioni del settore e i veicoli commerciali pesanti e gli autobus per il 18%. Se a questi dati aggiungiamo il fatto che il sistema dei trasporti dipende per la quasi totalità del suo fabbisogno di carburante dal petrolio – importato per il 90% – la vulnerabilità del settore appare subito evidente, così esposto alle oscillazioni e all’instabilità del mercato.
Se ne rende perfettamente conto Andrea Silvetti, presidente dell’associazione NextoLife e CEO della società 4Energy, operante nel settore dell’energia rinnovabile. A lui abbiamo rivolto qualche domanda sui grandi temi della mobilità elettrica e dello sviluppo fotovoltaico, raccogliendo anche qualche anticipazione sui prossimi eventi dell’associazione legati a queste tematiche.
Partiamo dalla mobilità elettrica: in Italia, a fronte di un incremento nella vendita di auto ibride, nel 2017 il mercato delle elettriche ha subito una flessione rispetto all’anno precedente. Complessivamente, secondo dati Unrae, le auto elettriche valgono lo 0,1% rispetto al totale delle immatricolazioni. Lei come spiega questi numeri? Il grande problema del mercato di auto elettriche è uno soltanto, ma purtroppo è determinante: le infrastrutture carenti. Non ci sono sufficienti punti di ricarica e questo non è un fattore secondario, anzi, è un deterrente molto potente in fase di acquisto che può frustrare le buone intenzioni anche del cliente più attento all’ecologia.
Quali sono allora i possibili punti di intervento? Prima di tutto occorre incrementare il numero di postazioni di ricarica, coinvolgendo istituzioni ma anche esercizi commerciali e strutture ricettive. C’è molto lavoro da fare in questa direzione, ma le iniziative non si stanno facendo attendere: la Camera di Commercio di Ascoli Piceno, ad esempio, ha dedicato un bando rivolto alle strutture ricettive per l’installazione di colonnine di ricarica. È un primo segnale di vicinanza tra politica e ambiente, che potrebbe davvero fare la differenza in futuro.
La NextoLife come si inserisce in questo contesto? Informando e dialogando con aziende virtuose operanti in questo settore. Proprio ora stiamo trattando con la Dolomiti Energia, società che fornisce energia verde, per trovare un accordo che permetta di coniugare l’approvvigionamento di energia pulita con l’installazione di postazioni di ricarica da cui erogarla. In questo modo si raggiungono due obiettivi: si investe sul territorio e si sensibilizza l’opinione sull’uso di alternative sostenibili anche per i trasporti.
E riguardo l’informazione? Siamo al lavoro su un evento previsto entro fine anno nel quale cercheremo di dare nozioni teoriche e dimostrazioni pratiche. L’incontro, che vedrà il coinvolgimento di istituzioni e partner commerciali, è idealmente diviso in due parti: un primo momento sarà dedicato ad informare il pubblico sulla questione della mobilità elettrica, illustrando la situazione e fornendo dati precisi. Poi si passerà alla pratica, tramite un test-drive con auto e bici elettriche fornite da concessionarie e case automobilistiche che propongono questo tipo di vetture. Il nostro territorio tra l’altro offre percorsi e paesaggi davvero suggestivi, dando un valore aggiunto all’intera esperienza di guida. Siamo molto fiduciosi sulla riuscita del progetto tanto che, se dovesse andare tutto come sperato, l’evento potrebbe anche diventare un piccolo appuntamento annuale.
Cambiamo argomento: il 21 maggio scorso l’Italia ha segnato un nuovo record per la produzione di energia da fonti rinnovabili, raggiungendo circa l’87% del totale combinando idroelettrico, solare ed eolico. Stando al solo fotovoltaico, qual è la situazione nel nostro paese? Dal punto di vista delle energie da fonti rinnovabili credo che l’Italia stia premendo sull’acceleratore, soprattutto per quanto riguarda l’energia solare; stando all’ultimo rapporto statistico del GSE – Gestore Servizi Energetici – lo scorso anno sono stati installati più di 44.000 impianti fotovoltaici, cioè il 9.9% in più rispetto al 2015. Questo dimostra che stiamo andando nella direzione giusta, anche se ci sono ancora degli aggiustamenti da fare.
Ad esempio? Sono state emanate nuove direttive comunitarie alle quali l’Italia deve ancora adeguarsi. Mi riferisco alla cosiddetta “generazione distribuita” di energia, ovvero la delocalizzazione dei centri di produzione dell’elettricità sul territorio e la creazione di un libero sviluppo imprenditoriale tra privati. Permettendo di aumentare gli impianti di piccola e media dimensione non solo si incrementa la loro efficienza produttiva, ma si riducono anche i costi di distribuzione, controllando anche la dispersione nella rete distributiva. Inoltre, l’energia in eccesso può essere accumulata e scambiata, abbassando ulteriormente i costi.
Non è detto però che tutti siano al corrente delle nuove normative; anche in questo caso dedicherete una giornata all’informazione? Tra settembre ed ottobre cercheremo di organizzare un evento rivolto principalmente a chi ha già un impianto fotovoltaico ma non è ancora informato sulla “generazione distribuita” e le sue possibili applicazioni. Gli interventi saranno più mirati, cercheremo di fornire dati e numeri concreti partendo da reali case histories e simulando ipotesi di consumi e bollette.
Pensa che iniziative di questo genere possano bastare ad aumentare la sensibilità ambientale del pubblico? Sono ottimista, vedo che sempre più persone si dimostrano attente al futuro del nostro pianeta. Quello che è necessario penetri in profondità è però l’idea che sono prima di tutto le nostre abitudini a dover cambiare; ogni gesto può fare la differenza, ogni azione ha un impatto sul nostro futuro. Sta a noi decidere quale impronta lasciare.
Daria Luzi
@nextolife