Martedì 12 dicembre si è svolta la prima edizione di “EcoForum Marche – l’economia circolare dei rifiuti“. Al suo interno ha avuto luogo la quindicesima edizione di “Comuni Ricicloni”, l’iniziativa di Legambiente che riconosce le migliori esperienze dei comuni marchigiani in tema di gestione dei rifiuti, in particolare sulla raccolta differenziata. Cupra Marittima è risultata tra i più virtuosi comuni della provincia di Ascoli Piceno, con un livello di raccolta differenziata pari al 71,05% e superiore alla media sia regionale che della stessa provincia. Se tutto ciò è stato possibile, è anche grazie allo spirito d’iniziativa e al pallino per il green dell’assessore all’ambiente Roberta Rossi, che ha avviato nel suo comune la strategia rifiuti zero. Una strategia innovativa adottata per la prima volta in Italia nel Comune di Capannori, in provincia di Lucca, su impulso di Rossano Ercolini, coordinatore del Centro Ricerca Rifiuti Zero, che ha ricevuto nel 2013 il Goldman Prize, il premio nobel per l’ambiente. I Comuni italiani che hanno adottato la strategia sono attualmente 261 e c’è ancora tanto lavoro da fare. Abbiamo intervistato Roberta Rossi per saperne di più.
In cosa consiste la strategia rifiuti zero adottata dal vostro comune?
La strategia rifiuti zero passa attraverso dieci fasi: separazione alla fonte, raccolta porta a porta, compostaggio, riciclaggio, riduzione dei rifiuti, riuso e riparazione, tariffazione puntuale, recupero dei rifiuti, centro di ricerca e riprogettazione, azzeramento rifiuti. Dopo aver organizzato la raccolta differenziata, si realizza un impianto di compostaggio in zone rurali e piattaforme impiantistiche per il recupero di materiali e loro reinserimento nella filiera produttiva. In seguito, si diffonde il compostaggio domestico, che va dalla sostituzione di stoviglie e bottiglie in plastica all’acquisto alla spina di latte, bevande, detergenti, prodotti alimentari, passaggio da sporte in plastica a riutilizzabili. Si creano poi centri per la riparazione, il riuso e la decostruzione degli edifici, in cui beni durevoli, mobili, vestiti, infissi, sanitari, elettrodomestici, vengono riparati, riutilizzati e venduti. Sono introdotti sistemi di tariffazione che fanno pagare le utenze sulla base della produzione effettiva di rifiuti non riciclabili da raccogliere. Si costruisce un impianto di recupero e selezione dei rifiuti. Si chiude il ciclo e si analizza il residuo a valle di raccolta differenziata con recupero, riutilizzo, riparazione, riciclaggio, finalizzata alla riprogettazione industriale degli oggetti non riciclabili, alla fornitura di un feedback alle imprese e alla promozione di buone pratiche di acquisto, produzione e consumo. Innescando questo processo ci si impegna a raggiungere entro il 2020 l’azzeramento di rifiuti.
Cosa significa per la vostra città aver ottenuto il titolo di Comune Riciclone?
Cupra ha completato le prime quattro fasi spiegate, si sta preparando piano piano alle altre. Il premio che abbiamo ricevuto è un riconoscimento della politica condotta fino ad adesso, un percorso su cui la nostra amministrazione si è messa in cammino da tempo. La strategia ha il merito di considerare il rifiuto come un materiale, che non deve essere né sotterrato né bruciato, ma riutilizzato e riciclato. È un rispetto totale per l’ambiente perché significa inserirsi nell’economia circolare. Il sistema di raccolta non cambia sostanzialmente, è il porsi degli obiettivi concreti successivi per l’azzeramento dei rifiuti che differenzia la strategia.
Perché i vostri mastelli hanno un tag di riconoscimento del proprietario?
Da un anno stiamo sperimentando la tariffazione puntuale, che adesso sarà introdotta per legge in tutti i Comuni. In pratica, chi più inquina, paga. Con il tag sui mastelli (tecnologia RFID, identificazione a radiofrequenza) riusciamo a capire le persone che differenziano e la percentuale di raccolta differenziata. Chi trasgredisce, può essere sanzionato dalla polizia municipale. Il vantaggio della tracciabilità RFID per i virtuosi è che la loro tassazione sulla raccolta differenziata (RD) sarà più bassa. Nell’ambito dei Rifiuti Zero, all’amministrazione comunale interessa sensibilizzare le persone a una RD di qualità. In questo ci è venuta in aiuto la Picenambiente, che ha un app dotata di Ecobolario, che riporta in quali mastelli o bidoni vanno buttati i vari materiali.
Come è stata accolta la strategia dalla cittadinanza?
All’inizio c’è stata un po’ di perplessità ma adesso sta andando meglio. Abbiamo dei problemi con i condomini che non hanno spazio per tenere i bidoni per la raccolta e devono metterli su strada, dato che sono palazzi vecchi e non sono stati progettati in previsione di questo scopo. Stiamo facendo un lavoro di schermatura per risolvere il problema.
Qual è il vantaggio più grande di questo sistema?
L’eliminazione dei sacchetti. Se notiamo, stanno scomparendo dappertutto, a favore ad esempio di quelli in mater-bi (famiglia di bioplastiche completamente biodegradabili e compostabili). Il mastello non richiede l’uso del sacchetto, che spesso era utilizzato per altri scopi. Inoltre, non c’è più bisogno di discariche ed inceneritori che inquinano in maniera esponenziale.
Adottare questo piano per un comune è una spesa?
A monte la politica del porta a porta è sicuramente più costosa rispetto ai cassonetti di prossimità, è un fatto da sempre conosciuto. Infatti, all’inizio era osteggiato proprio perché anche il personale che raccoglie aumenta. I risultati ottimi però che si hanno con la RD ripagano il costo della manodopera. Bisogna considerare anche che al momento nella nostra zona l’indifferenziata costa tantissimo dopo la chiusura delle discariche nel Piceno e il trasferimento di questa a Fermo.
Se dovesse convincere un comune limitrofo ad adottare la strategia Rifiuti Zero quali sarebbero le sue parole?
La strategia Rifiuti Zero è attualmente il modo più veloce ed economico attraverso cui i governi locali possono contribuire alla riduzione dei cambiamenti climatici, alla protezione della pianura e alla creazione di posti di lavoro verdi per la protezione delle sostenibilità locali.

Da sinistra il prof. De Signoribus, l’agrichef Rosa, l’assessore Rossi e l’assessore Carosi presso Agriturismo “La Castelletta”
Cosa ha in programma la vostra amministrazione per il futuro?
Il nostro obiettivo è arrivare all’azzaramento dei rifiuti e siamo abbastanza carichi da raggiungerlo o almeno avvicinarci di molto al suo raggiungimento.Vogliamo estendere questo porta a porta anche alle aree rurali. Poi desideriamo una ricicleria più moderna, dove gli utenti possono andare direttamente a consegnare la propria spazzatura divisa per il riciclo. Rientra nella strategia Rifiuti Zero anche il biologico che noi incentiviamo da anni con le Biodomeniche per promuovere l’agricoltura biologica locale.
Quanto è importante l’educazione ambientale e da dove deve partire secondo lei?
Sarà scontato ma parte dalle scuole. I bambini portano a casa il messaggio, si adoperano per comportarsi in modo corretto e possono essere di stimolo per i genitori. Il Comune di Cupra investe molto in progetti scolastici proprio perché ci siamo resi conto di questo fatto.
Donatella Rosetti