Un piccolo gioiello si nasconde nel borgo di Santa Croce, una deviazione di Viale dell’Indipendenza a Macerata. Sono le case in terra cruda di Villa Ficana, restaurate nel 2005 dal Comune di Macerata ed Ecomuseo da maggio 2016 grazie ad associazioni culturali. Sulla penisola italiana è l’unico borghetto conservato e rimasto intatto. Per trovarne di simili, bisogna spostarsi addirittura in Sardegna.

La costruzione a crudo è la tecnica più antica e più diffusa nel mondo. La sua composizione è un impasto di terra, paglia trita, acqua e materiale organico. La terra ha la funzione di legare tra di loro diversi materiali (paglia, argilla espansa, scaglie di legno) così da costituire pareti isolanti all’interno di un’ossatura portante. Ci sono vari tipi di sistemi costruttivi: adobe, a blocchi compressi, estrusi, pisè (terra battuta), bauge o massone. Nel borgo è stata impiegata l’adobe, ovvero “mattoni” di terra mista a paglia di qualsiasi forma e dimensione, essiccati al sole. I vantaggi di questa tecnologia sono: costi molto bassi ed elevata coibenza, che assicura un buon isolamento dal caldo e dal freddo. La durata delle costruzioni in terra dipende dalla prevenzione al degrado dovuto all’umidità. Le case in terra cruda in Italia venivano associate con la povertà, per questo dal secondo dopoguerra non sono state più replicate.

L’Ecomuseo è nato per desiderio dell’amministrazione comunale di destinare alcuni suoi edifici a finalità culturali. L’Ass. Culturale Oz, Gruca Onlus, Ass. Internazionale Città della Terra Cruda, Ced Terra, Terrae Onlus, Volontari Europei (SVE) e il Servizio Civile (SCI) hanno unito le loro forze per far conoscere le particolari case sul piano nazionale ed internazionale. L’intento è valorizzare le risorse ambientali, storiche e culturali del territorio e dei suoi abitanti per promuovere uno sviluppo locale sostenibile attraverso la realizzazione di itinerari di tipo esperienziale. I volontari del museo stanno lavorando per la creazione di un centro di documentazione che diventi un punto di riferimento per chi si occupa di terra cruda, architettura vernacolare, architettura sostenibile.

Dopo il restauro, il borgo si è ripopolato e da sei anni vi è organizzata la festa “Ficana Terra di Mezzo“. La sesta edizione prevista per domenica 1 ottobre ha come tema street food e arte. Per le sue viuzze ci saranno musica, opere d’arte, cibo di strada, vini biologici e birre artigianali. In particolare, saranno presenti il banchetto del progetto Ortinsieme dell’Associazione I Nuovi Amici e il presidio di Seminterrati (gruppo di agricoltori locali legato alla rete nazionale di Genuino Clandestino), il Minimo Circolo Birraio con le birre artigianali del territorio maceratese, le essenze erboristiche a cura di Herbatem, carne e verdure alla griglia di Fabio Carancini, la tradizionale pizza cotta nel forno di terra, vini biologici marchigiani, panini e zuppe.

Nel pomeriggio ci sarà l’inaugurazione della mostra antologica “Vigorose Visioni” dell’artista Silvio Craia, le cui opere saranno esposte nei vicoli di Ficana.

Donatella Rosetti

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