“Siamo in un mare di plastica”: questo è il titolo dell’incontro tenutosi a Castignano per sensibilizzare sul pericolo della plastica nei nostri mari

Non si interrompe la marcia di Castignano verso Rifiuti Zero!

Sabato 16 febbraio, presso la scuola secondaria inferiore San Giovanni Bosco, con il Sindaco Fabio Polini e i ragazzi delle scuole medie, si è tenuto un incontro con Martina Capriotti sulle plastiche in mare: “Siamo in un mare di plastica!

national geographicRicercatrice dell’Università di Camerino, Martina Capriotti ha vinto una borsa di studio, messa a disposizione da Sky e National Geographic nell’ambito del programma Sky Ocean Rescue per il progetto “Un approccio innovativo per testare l’impatto da microplastiche nel Mar Adriatico”.

Abbiamo raccontato la storia di Martina e approfondito il tema delle microplastiche in questo articolo:

Martina Capriotti ha vinto una borsa di studio National Geographic per aver associato lo studio dell’inquinamento chimico a quello da microplastiche

studenti Martina ha spiegato agli studenti la differenza fra le plastiche visibili e le plastiche invisibili, le microplastiche. Nel mare ci sono molti pesci che mangiano le meduse, così come i pinguini e le tartarughe: a volte può capitare che qualcuno di loro scambi una busta di plastica per una medusa e cerchi di mangiarla. Ancora più pericolosi sono i tappi di bottiglia o tutti gli oggetti in plastica che si incastrano negli animali impedendogli di crescere o di muoversi liberamente.

Le microplastiche, invece, sono tutti i frammenti di plastica più piccoli di cinque millimetri. Alcuni sono visibili, ma gli altri possono essere osservati solo al microscopio. Sono presenti in tutti i mari, e anche in grandi quantità. Sono molto dannose per l’ecosistema: quando vengono ingerite o filtrate dagli organismi marini, per esempio, comportano effetti nocivi sullo sviluppo o la nutrizione.

Le microplastiche sono pericolose anche perché si impregnano facilmente di sostanze tossiche. Nell’acqua vengono sversati alcuni composti che tendono cioè ad essere respinti dalle molecole acquose. Avendo poca affinità per l’acqua, aderiscono facilmente alle superfici solide come la plastica, e si accumulano anche negli organismi viventi.

Non solo: quando i pesci si riempiono lo stomaco di microplastiche, non sentono più lo stimolo della fame e questo danneggia la loro crescita.

Martina ha chiesto ai ragazzi cosa si può fare pe ridurre la plastica.

Ed ecco le risposte pronte degli studenti:

  • non produrla;
  • non usare oggetti monouso come le bottiglie di plastica, le stoviglie usa e getta o le cannucce;
  • ridurre gli imballaggi;
  • acquistare prodotti sfusi;
  • utilizzare le buste di stoffa per fare la spesa e le retine riusabili per acquistare frutta e verdura.

Le migliori risposte sono state premiate con il nuovo libro di Rossano Ercolini intitolato “Rifiuti Zero. I dieci passi per la rivoluzione ecologica.

A salutare i ragazzi è venuto il Sindaco Fabio Polini che ha invitato tutti gli studenti a diventare ambasciatori di Rifiuti Zero, come Martina Capriotti è ambasciatrice di Sky per “Un mare da salvare”.

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Picenambiente ha regalato ad ogni ragazzo un FruttAlbum da disegno, realizzato con carta colorata usando alghe, scarti di agrumi, kiwi, olive e fondi di caffè.

La marcia continua lunedì 18 febbraio con i bambini delle scuole elementari che, dopo aver ascoltato Martina Capriotti, faranno un lavoro con materiali di recupero sul mare e i pesci che lo abitano per imparare a dare una seconda vita agli oggetti che non ci servono più.

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