Surriscaldamento globale: siamo ad un punto di non ritorno
Negli ultimi giorni si sta parlando tantissimo di surriscaldamento globale a seguito della diffuzione di un rapporto sulle attuali condizioni ambientali, da parte dell’organo dell’ONU che studia i cambiamenti climatici.
La situazione emersa è terrificante.
Infatti, da quanto è emerso dal rapporto dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), è ormai necessario ridurre le emissioni nette di CO2 del 45% in soli 12 anni, per poi azzerarle entro metà secolo.
Questa è l’unica soluzione possibile perchè siamo ormai arrivati ad un punto di non ritorno.
Limitare il surriscaldamento a 1,5° entro la fine del secolo
Per ridurre e limitare i danni del surriscaldamento globale, è necessario ridurre drasticamente le emissioni di gas-serra: questa è l’unica via per contenere l’incremento medio delle temperature a 1,5°.
Naturalmente, il cambiamento riguarda tutti i settori che determinano, e hanno sempre determinato nel corso degli anni, forti e importanti emissioni di gas-serra: la produzione di energia, settore dei trasporti, l’agricoltura, le industrie, le città, i veicoli, e via dicendo.
A conferma di ciò riportiamo alcuni dati molto significativi.
Le emissioni nette antropogeniche (cioè causate dall’essere umano) di CO2 dovranno diminuire, entro il 2030, del 45% per poi essere ridotte a 0, intorno al 2050.
Per avere il 66% di probabilità di restare sui 2 gradi di riscaldamento, le emissioni di anidride carbonica dovranno diminuire del 20% nei prossimi 12 anni, per poi giungere allo 0 intorno al 2075.
Cambiamenti climatici ed energie rinnovabili
Parlando di surriscaldamento globale non possiamo non affrontare il tema delle energie rinnovabili.
Per riuscire a ridurre in maniera significativa l’inquinamento, causa dei progressivi cambiamenti climatici, un fattore chiave da tenere in considerazione è quello della mobilità elettrica.
“L’obiettivo è arrivare al 2050 con un sistema energetico alimentato solo ed esclusivamente da fonti rinnovabili e sostenibili“. Queste le parole estrapolate dal DEF, Documento di Economia e Finanza trasmesso dal Governo.
Al fine di raggiungere gli obiettivi europei entro il 2030, sarà varato il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima. Tale Piano avrà come obiettivi primari la mobilità sostenibile, lo sblocco del mercato nazionale delle fonti rinnovabili e la lotta alla povertà energetica.
Il Governo, inoltre, si impegna a rendere operativo il Fondo nazionale per l’efficienza energetica; verranno stabilizzati l’ecobonus e il sisma bonus e sarà prorogata la detrazione per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici.
Il settore della mobilità elettrica
Come anticipato, è di grande rilevanza il tema della mobilità elettrica per ridurre il surriscaldamento globale.
Per saperne di più sul tema della mobilità elettrica clicca qui Mobilità elettrica: un mercato in continua espansione
L’obiettivo è promuovere una progressiva e costante riduzione di veicoli diesel e benzina, sostituendoli con la diffusione di auto ibride ed elettriche.
Si intende, inoltre, sostenere il cosiddetto “car e bike sharing” con annessa costruzione di parcheggi intermodali in prossimità delle stazioni ferroviarie metropolitane e degli autubus.
Imprese e riduzione dell’inquinamento
Per quanto riguarda le imprese, che incidono sul surriscaldamento globale, il Governo intende varare un regime fiscale di vantaggio, a favore delle aziende che intendono perseguire strategie di riduzione dell’inquinamento ambientale.
A tal proposito verranno introdotte misure fiscali agevolate per le società che riducono le emissioni inquinanti, la cosiddetta “Ires verde“.
Inoltre, le piccole e medie imprese potranno beneficiare anche della modifica della disciplina degli appalti pubblici, il cui accesso sarà più semplice. Come conseguenza si avrà la riduzione del fenomeno del subappalto.
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