Bimbi del Bosco” è un progetto di educazione all’aria aperta all’interno del parco Aula Verde, nel centro ricreativo omonimo sulla strada per Castel Trosino. È stato ideato dall’educatore Davide Cannella, Roberto Paoletti, presidente di Aula Verde, Carlotta Candelotti, educatrice, e dal colletivo artistico di Offida ” 7-8 chili” composto da Davide Calvaresi, Valeria Colonella e Giulia Capriotti. La casa alla quale i bambini sempre tornano è una yurta, una tipica abitazione della Mongolia fatta di materiali naturali. I giochi in cui sono coinvolti vanno dalla costruzione col legno al cucinare la pizza, dal divertirsi coi cani al tuffarsi nel fiume e guardare le stelle, in un continuo contatto con la natura. L’obiettivo a lungo termine di Bimbi del Bosco sarebbe diventare un asilo vero e proprio. Per il momento, le attività si concentrano solo d’estate, da luglio a settembre.

I laboratori e i corsi sono in collaborazione con Aps Vivo, associazione di promozione sociale di Ascoli, 7-8 Chili e Anni Verdi, associazione che opera a Castel Trosino da venticinque anni e gestisce Aula Verde. Questi si suddividono in Giardino dei Giochi Dimenticati, Casa nel Bosco, Falegnameria Didattica. Il primo è nato come un laboratorio estivo dove viene riscoperta la ludica del passato attraverso la manualità, ispirato al manuale dei giochi in via d’estinzione di Giorgio Reali, e si è evoluto in vari progetti all’aperto che coinvolgono la manualità come la cucina o giochi con le corde sugli alberi. Il secondo prevede campeggi campeggi tematici collegati ad idee progettuali per ragazzi dagli 8 ai 13 anni. “Nell’ultimo campeggio abbiamo costruito una sorta di ‘abitazione’, ad esempio, ovvero delle piccole casette di legno”. Due anni fa i ragazzi hanno costruito una di queste frutto di una loro riflessione sulle vicende del terremoto, che hanno dato come dono simbolo poi alla scuola di Acquasanta Terme. Il terzo è un percorso di lavorazione del legno. Inoltre, possono esprimersi in diverse esercitazioni artistiche, come sculture con l’argilla, imparare a fare il pane in un forno a legna e fare teatro.

“La mattina ci riuniamo assieme ai ragazzi e decidiamo le attività da svolgere nel corso della giornata”, illustra Cannella, “Un’outdoor education definita dai giochi all’aria aperta, legati all’ambiente ed a un ritorno alla natura”. Hanno infatti sviluppato una serie di lavori all’interno del bosco. “Uno in particolare è stato progettato da una pedagoga svizzera che coinvolge la psicomotricità legata a corde e ponti mobili sugli alberi”. Una specie di case sull’albero.

I bambini che ospita tra le sue fila hanno un’età dai 3 ai 14 anni. “Alle persone che vengono da noi offriamo prodotti cucinati dai bimbi che sono affiancati da una cuoca”, specifica Cannella. L’Aula Verde ha una cucina nella quale vengono impiegati prodotti biologici e di agricoltori locali. I ragazzi possono rimanere dal mattino al pomeriggio, dalle 8 alle 16. In occasioni speciali, dormono in yurta per qualche giorno.

Il nucleo principale di insegnanti è composto da quattro o cinque persone ma può aggiungersene qualcuno in più. “Tuttavia, prendiamo al massimo sei bambini per educatore”, avverte Davide. Nei weekend invitano pedagoghi da tutta Italia, come Fabio Alessandri, esperto di pedagogia intuitiva, in giornate dedicate alla formazione per adulti.

Donatella Rosetti