Il Progetto Re-Cycle è nato nel 2015 in Veneto col PRIN – Progetto di Rilevante Interesse Nazionale Re-Cycle Italy, come esito di un assegno di ricerca attivato fra l’Università Iuav di Venezia e il Prato Publishing House grazie a finanziamenti del Fondo Sociale Europeo. Antonella Grana, uno dei soci fondatori, seguiva la parte relativa al marketing, di sua competenza. L’obiettivo del loro progetto Re-Cycle era ridare nuova vita a ciò che già c’era in Italia, il tema del riciclo era declinato nei vari aspetti anche relativi alla comunicazione. Una volta portato a termine, sono rimasti i contatti con una serie di imprese, che dovevano essere sviluppati in qualche modo. “Abbiamo deciso di andare avanti per il grande impatto che l’iniziativa poteva avere sia a livello industriale che culturale”, riferisce Grana, “Questi sono i due aspetti sui quali stiamo tuttora lavorando”. Nello specifico, il progetto “promuove una considerazione del riciclo come opportunità attraverso cui generare ricadute vantaggiose sul piano sia economico che culturale, richiamando l’attenzione di ricercatori, imprenditori e istituzioni per aggregarsi attorno a questo tema”, come si legge sul loro sito. Posseggono un loro manifesto che individua questi punti fondamentali:
-il riciclo come opportunità per avviare nuovi cicli di vita partendo da ciò che già esiste;
-il riciclo come strategia per ottimizzare giacimenti di risorse materiali e immateriali;
-il riciclo come strumento per valorizzare repertori di saperi e competenze;
-il riciclo come canale per aggregare professionisti, aziende e istituzioni;
-il riciclo come approccio a nuovi modelli di produzione e consumo;
-il riciclo come occasione per creare un ponte fra imprenditoria e cultura.
Il primo piano d’azione si è sviluppato col progetto dopo il sisma 2016 dal nome “Re-Building” (ricostruire, ndr), realizzato per le aree del terremoto con il supporto dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Padova. “All’inizio volevamo ridare la fisionomia esistente prima del sisma, adesso è diventata una raccolta fotografica inserita su Google My Maps”, spiega Grana, “Come una cassaforte della memoria condivisa perché tanti paesi non potranno essere ricostruiti”. Lo scopo è ricostruire l’identità di questi posti tramite le foto di edifici e siti naturali in una mappa in continuo aggiornamento con i dettagli della loro storia, architettura ed altre informazioni utili a definirli. Nel dicembre 2016 Re-Cycle è entrato in contatto con Google attraverso le local guides (volontari che mappano posti con foto e recensioni) e sono andati a Norcia, Cascia, Castelluccio di Norcia, Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto, Ussita e così via, per raccogliere il materiale fotografico.
“Mio marito, Ermes Tuon, è diventato moderatore di Connect, che è la piattaforma Google per le local guides, abbiamo stretto di più i rapporti con il mondo Google che osserva con attenzione questa tipologia di storie e il progetto si è ampliato”. Da questa collaborazione sono nati infatti altri due progetti sul riuso della memoria. Il primo è “#VIAGUERRA1518“, sostenuto dall’Istituto di Storia Austriaco, che riutilizza la memoria dei siti storici conferendogli nuovi usi e significati, combinando la riscoperta di eventi passati con tecnologie avanzate. L’intento è ricostruire in modo interattivo gli itinerari della Grande Guerra (1915-18) con strumenti Google per creare mappe online.

foto: Ermes Tuon
Il secondo si chiama “Di Sentiero in Sentiero” ed è iniziato per caso su un percorso da trekking sui monti Sibillini e coinvolge anche le Dolomiti. L’obiettivo è mappare i sentieri colpiti dal terremoto 2016 per generare offerte turistiche in abbinamento con i percorsi di queste due zone montane. Soprattutto si sono concentrati sulle vie per i disabili per individuarle ed indicarle su Google Maps, ultimamente molto attento alla questione dell’accessibilità.

Progetto Re-cycle è quindi un singolare connubio tra cultura, fotografia e mondo imprenditoriale, dal quale scaturiscono idee di ricerca e sviluppo. “Vorremmo evolverci in un prossimo futuro verso l’impresa sociale o la start up”.
Re-Cycle pubblica una rivista scientifica online dai tempi del PRIN e quaderni nei quali illustra le mille declinazioni del riciclo in maniera originale ed arguta. I quaderni escono a cadenza mensile e raccontano storie, ad esempio quella delle mappe partendo da quelle antiche assieme al racconto del terremoto, quella di Castelsantangelo sul Nera (MC), Visso (MC), Norcia e degli eventi in esse organizzati, quella della scuola. In particolare, nel sesto quaderno è descritta l’iniziativa Enchanted Nature – Dialogo tra arte e scienza esempi di umana resilienza organizzata assieme a Carla A. Bordini Bellandi a Palazzo Moro in una collaterale della Biennale di Venezia, che parla dell’approccio artistico, culturale, umanistico, riversato sulla natura e il mondo delle imprese. Il riciclo è un argomento infinito sul quale si può scrivere di tutto.

foto: Ermes Tuon
L’associazione sta preparando per questa domenica 10 giugno assieme al Comune di Bolognola (MC) e sua Pro Loco, Un Aiuto Concreto per i Sibillini con il patrocinio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, l’evento “Donne dei Sibillini – Bellezza e dignità del territorio“. “Per cercare le foto di Rebuilding, sono entrata in contatto con l’organizzatrice Francesca Pedanesi“, ha detto Grana. Un evento che dà voce alle donne che stanno resistendo in queste aree martoriate dal terremoto, che saranno intervistate dalla giornalista Concita De Gregorio.
Donatella Rosetti
Foto copertina: Ermes Tuon

foto: Ermes Tuon